venerdì 30 marzo 2012

A cent'anni dalla tragedia, ecco il più grande museo sul Titanic

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Il Royal Mail Steamer Titanic, meglio conosciuto come l'Inaffondabile, fu costruito a Belfast, messo in mare il 31 maggio del 1911 e completato nelle strutture interne proprio il 31 Marzo 1912. Varato il 10 Aprile dello stesso anno, affondò la notte tra il 14 ed il 15 a causa della collisione con un iceberg, portando alla morte 1523 persone.
Domani, 31 Marzo 1912, dopo cento anni dalla realizzazione del transatlantico verrà inaugurato il nuovo museo sul Titanic a Belfast. Il progetto è durato 9 anni, è costato circa 120 milioni di euro e ha portato alla vendita di 100 mila biglietti in prevendita. Il museo è ricoperto di pannelli in alluminio e ha una forma a stella, le cui punte ricordano un po' la prua di una nave. All'interno presenta delle gallerie interattive che permetteranno ai visitatori di ammirare l'interno del Titanic com'era al momento del varo, vivere i tragici momenti dell'impatto e vedere con i propri occhi il Titanic oggi in fondo all'Oceano Atlantico grazie ai collegamenti anche in diretta.  
E' stata anche realizzata una serie tv di 12 puntate, di co-produzione italiana (Titanic: Blood and Steel) sulla costruzione e l'inabissamento della nave. Questa verrà trasmessa a partire dal 12 Aprile su Rai uno, in occasione del centenario della tragedia. 

Robojelly, la medusa artificiale

La Virginia Tech, in collaborazione con l'Università di Dallas, in Texas, dopo aver studiato il movimento delle meduse, ha messo a punto un robot a forma di medusa in grado di muoversi autonomamente senza bisogno di una batteria o di carburante. Questo nuovo prototipo infatti trarrebbe energia dall'idrogeno presente nell'acqua
La struttura è stata realizzata con un materiale a memoria di forma della famiglia del Nitinol, una lega di nickel e titanio. Sostanzialmente è una lega metallica elastica che una volta deformata è in grado di ritornare alla sua forma originaria, ha un ottima resistenza alla corrosione e anche una buona biocompatibilità. Sulla sua superficie sono state posizionate delle nanoparticelle metalliche che a contatto con l'idrogeno dell'acqua danno vita ad una reazione esotermica che viene sfruttata per far contrarre i tentacoli. La fonte di energia dell'apparecchio sarebbe quindi potenzialmente infinita, ad impatto zero
La medusa robot, Robojelly, potrebbe essere impiegata in futuro per attività di ricognizione, recupero oggetti, in campo strategico-militare oppure per monitorare la situazione ambientale.


Undici stelle all'isola d'Elba



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All'Isola d'Elba si è dato inizio al progetto "linea di boe" a cura dell'Arch. Vincenzo Alessandro Rabbioso e richiesto dal sindaco. Si tratta di undici boe luminose posizionate al largo di Capoliveri intorno alle quali, entro 50 metri, ci si potrà immergere in sicurezza senza pericolo di incontrare natanti. Lo scopo principale è quello di salvaguardare i fondali dalle ancore delle barche in sosta, permettendo invece di appoggiarsi a queste boe che sono state fissate al fondo praticamente con impatto zero, dopo approfonditi studi. Ha attivamente partecipato al progetto anche il Consorzio Elbano Diving di cui fanno parte attualmente circa l'80% dei diving dell'isola.

lunedì 26 marzo 2012

James Cameron nella Fossa delle Marianne

L'Ansa ha annunciato la buona riuscita della curiosa impresa di James Cameron, regista di Terminator, Aliens, Titanic e Avatar. 
Ha infatti raggiunto oggi il fondo della Fossa delle Marianne, grazie ad un battiscafo chiamato "Deepsea Challanger".
La Fossa, che è il punto più profondo dell'oceano, è situato nell'Oceano Pacifico e raggiunge la profondità di 10.944 metri.
La spedizione ha scopo scientifico, è stata finanziata da National Geographic e dalla Rolex, e la sua preparazione è durata sette anni. 
Ora Cameron è il terzo uomo ad aver compiuto l'impresa ed il primo al mondo ad averlo fatto da solo, arrivando alla profondità di 10.898 metri.

giovedì 22 marzo 2012

Hanno detto di noi: SUB Marzo 2012


E' appena uscita la prova in mare di SUB scritta da Paolo Fossati per la muta RS 450 K della Rofos. 
Un anno dopo la prova dell'RS 450, sempre di Fossati, ecco i nuovi commenti sulla sua evoluzione, nata in simpatica collaborazione con Andrea Cappa e il suo Team:
"La novità, rispetto alle altre mute della casa genovese, prevalentemente realizzate in neoprene, è il materiale con cui è stata confezionata: il trilaminato Ferguson in poliestere antitaglio e antiabrazione, con rinforzi in morbido cordura armato nei punti di maggiore usura. Il risultato è un prodotto molto leggero, facilmente indossabile ed estremamente comodo e comfortevole perché lascia una grande libertà di movimento in qualsiasi situazione."
"Anche le valvole sono state sostituite, rispetto al modello precedente: ora sono Apeks."
Un'altra variazione riguarda le tasche, che sono sempre due ma con uno scomparto quadruplo, autodrenanti, chiuse con strap ad alta resistenza e dotate di cinque elastici interni per fissare gli accessori. Sono comodissime e in grado di contenere tutto ciò che può essere utile.
"Mi sono trovato così bene con questa muta che non l'ho più lasciata."

martedì 20 marzo 2012

Una cartolina umida

 
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A Vanuatu appena fuori dall'isola di Hideaway vicino a Port Vila, ci si può imbattere nel primo Ufficio Postale subacqueo. Avete capito proprio bene: un ufficio postale sott'acqua
Aperto nel 2003 è velocemente diventato uno degli uffici postali per le cartoline più frequentati del mondo, avendo ricevuto oltre 100.000 visitatori! 
L'ufficio postale è a soli 50 metri dalla costa e a soli tre metri sotto la superficie, quindi accessibile sia ai giovani che ai meno giovani. Viene aperto per un'ora al giorno, anche di più quando arrivano delle navi turistiche o su richiesta.
A Vanuatu sono disponibili più tipi di cartoline speciali impermeabili disponibili in Vanuatu, che sono state timbrate a secco e raccolte regolarmente da uno dei quattro postini subacquei addestrati di Vanuatu.
Sul sito è anche possibile comprare una cartolina a distanza, con tanto di testo personalizzato, che viene portata all'ufficio da uno degli addetti e poi recapitata normalmente.
L'ufficio è diventato così famoso che la Posta di Vanuatu ha pubblicato due francobolli che commemorano il primo ufficio postale
subacqueo al mondo.
Questa di seguito è una locandina realizzata come pubblicità all'attrazione.

 
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lunedì 19 marzo 2012

Sotto sotto, sotto sopra, sott'acqua!

Questo video, che dopo circa due mesi è già stato visualizzato 3.723.366 volte, è davvero particolare. E' stato realizzato da un gruppo di amici, nel lago ghiacciato di Saarijärvi a Vaala in Finlandia. Innegabile il fatto che siano davvero bravi. E divertenti! Riescono a muoversi con destrezza sotto il ghiaccio, utilizzare attrezzi come una carriola ed un palloncino, mimare con grande espressività gesti ed emozioni nonostante le pesanti tute, le bombole e le ingombranti attrezzature. Solamente un dettaglio è un po' strano in questo video: provate ad indovinare e poi fatemi sapere, quanto tempo avete impiegato per capire cosa trasportano con la carriola? 


Non vi viene in mente proprio nulla? Guardate in che direzione vanno le bolle! E se ancora non riuscite a convincervi ecco a voi la prova.

Il colore dell'acqua

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La luce è il piccolissimo range di onde elettromagnetiche che risultano visibili, ossia che le cellule del nostro occhio riescono a trasformare in impulsi elettrici, interpretabili dal cervello. Questo range, o spettro visibile, è quello che comunemente chiamiamo arcobaleno ed è composto dai colori che vanno dal rosso al violetto, passando per l'arancio, il giallo, il verde e il blu. Il colore che percepiamo di un oggetto è composto da quelle onde elettromagnetiche riflesse dalla superficie dell'oggetto che quindi colpiscono le cellule del nostro occhio. Se riflette tutte le onde vediamo il bianco, se le assorbe tutte vediamo il nero. 

Sott'acqua varrebbero le stesse regole, se non fosse per il fatto che la luce solare, incontrando la superficie del mare (o del lago, certamente), viene in parte riflessa e in parte rifratta. Ciò comporta intanto che sott'acqua sia più buio che fuori, perché passa meno luce, soprattutto all'alba e al tramonto quando l'angolo di incidenza è maggiore, come anche quando il mare è mosso; secondariamente che quando si immerge per esempio un bastoncino in un bicchiere d'acqua, con la possibilità di vedere contemporaneamente sia sopra che sotto al pelo dell'acqua, questo appaia "spezzato"; inoltre che la luce sia meglio distribuita e più soffusa. Quest'ultimo fenomeno si somma al fatto che la luce in acqua viene deviata anche da tutte le particelle presenti in sospensione. Inoltre le onde, passando da un mezzo meno denso (l'aria) ad uno più denso (l'acqua), rallentano e quindi cambiano forma. Ma i colori non hanno tutti la stessa lunghezza d'onda e quindi man mano che ci si immerge non diminuiscono in ugual misura: scompaiono prima quelli con lunghezza d'onda minore, come i rossi, poi gli aranci, i gialli, i verdi, i viola ed infine il blu, che hanno lunghezza d'onda maggiore. Questo è il motivo per cui l'acqua, come l'aria d'altronde, appare azzurra, o blu quando profonda.

venerdì 16 marzo 2012

Un corso per salvare il mare

Come già indicato in un post precedente, esistono delle associazioni che si occupano di monitorare la salute del mare, delle coste, dei fondali, etc.
Una di queste è l'associazione Reef Check Italia Onlus, ossia no profit, che si occupa di proteggere e conservare l'ambiente marino e tutte le meraviglie nascoste appena sotto al pelo dell'acqua. 
Per coinvolgere i subacquei e farsi conoscere anche dai meno esperti, con la collaborazione del Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino,  ha ideato il "Corso di Biologia marina, immersioni virtuali e...".
Il corso è aperto a tutti gli appassionati, prevede l'aprendimento delle tecniche di riconoscimento di alcune specie indicative della salute del mare e comprende la partecipazione ad attive campagne di censimento che avverranno nella stagione primaverile ed estiva.
Il corso è a pagamento e si terrà presso il Museo di Torino a partire dal 17 Marzo 2011.

mercoledì 14 marzo 2012

Intervista a Roberto Scerbo durante l'Eudi Show 2011


Durante l'Eudi Show tenutosi a Bologna tra l'11 e il 14 Frebbraio del 2011, Roberto Scerbo è stato intervistato da un'iviato di SUBAQVA. Ecco a voi l'intervista.
Perchè scegliere di comprare le mute Rofos, novità nei materiali e nei prodotti, andamento generale della fiera.

Hanno detto di noi: Mondo Sommerso, Dic 2011

Sulla rivista Mondo Sommerso di Dicembre 2011 Andrea Neri ha pubblicato l'"identikit" del nuovo jacket FREE della Rofos. 

Hanno detto di noi: SUB, Febbraio 2011


Sulla rivista SUB di Febbraio 2011 è uscito un articolo (prova in mare) scritto da Paolo Fossati riguardo la nuova RS 450 della Rofos.

"Oltre che per la robustezza si distingue per l'accuratezza delle rifiniture e per la grande praticità d'impiego" scrive Fossati, aggiungendo "la muta stagna RS 450 di Rofos è particolarmente adatta a subacquei molto esigenti ch si cimentano spesso in immersioni impegnative.

Per finire con "dopo vent'anni che uso mute stagne americane di grande prestigio [...] ho trovato che la RS 450 di Rofos è certamente alla loro stessa altezza, con gli stessi pregi ma con un prezzo più competitivo."

Un libro che fa rivoluzione

E' finalmente stato pubblicato il Manuale di Diritto Pratico per la Guida Subacquea.
Questo volume è particolarmente importante perché ad oggi non esistono leggi nazionali specifiche che considerano tale attività e che la regolamentano, ma solo norme locali (Leggi Regionali e Provvedimenti delle Capitanerie di Porto) le quali riguardano soprattutto le formalità e le modalità richieste, ponendo condizioni e presupposti per poter esercitare l’attività di Guida nelle acque sottoposte alla competenza dell’Ente, e imponendo obblighi, vincoli e divieti.
Questo manuale è quindi dedicato alla Guida Subacquea ed esamina il suo ruolo, i suoi compiti, le sue responsabilità, i suoi rischi, la normativa applicabile a tale professione e i rapporti contrattuali che la interessano. Può essere utilizzato come semplice consultazione o come completamento didattico e l’esposizione e il linguaggio sono stati mantenuti in termini di comprensibilità anche per chi non ha dimestichezza con i concetti legali.
Il libro, dell'Editrice La mandragora di Imola, è stato scritto da Aldo Cimino, avvocato e subacqueo professionista, istruttore subacqueo dal 1992, fondatore e presidente del Blueway Scuba Club di Milano insieme alla dottoressa Martina Feltrin, neolaureata in giurisprudenza con una tesi sulle responsabilità legali dell’Istruttore Subacqueo, appassionata di subacquea, dedita all’attività di guida subacquea.

Un nome, una leggenda


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Molti si chiederanno come mai sia stato scelto proprio questo nome per l'azienda e che cosa significhi letteralmente. Ecco riportata una delle storie raccontate milioni di volte da Roberto ai propri figli. 

Quando compì 18 anni Roberto decise di festeggiare andando in vacanza con alcuni amici in Grecia. Recuperate le mute, l'attrezzatura, una tenda e un'auto, partirono. Ovviamente avendo tutti la stessa passione per il mare, passarono le giornate ad esplorare il lato nascosto della Grecia, quello sommerso. Durante una di queste immersioni un Sarago Faraone passò davanti a Roberto, che stava facendo un “aspetto”, si girò e con un rapido colpo di coda si infilò sotto un roccione. Roberto si accorse che doveva esserci uno spazio sotto la roccia, tornò in superficie per prendere fiato e chiamare gli altri e si ri-immerse, planando verso la fenditura. Affacciatosi alla spaccatura, una volta che gli occhi si furono abituati alla penombra rimase a bocca aperta. Saraghi di ogni tipo, Orate, Ombrine, Corvine, una murena, si accalcavano in quella che in realtà era un'enorme tana, che attraversava il roccione da parte a parte. C'era perfino un polpo vicino all'entrata! Poi il fondo sinistro della roccia si mosse: era una cernia, di almeno venti chili, che guardava Roberto dritto negli occhi. Attenzione, non chiedete a Roberto quanto fosse grossa la cernia, perché nonostante sia passato tanto tempo la poverina continua a crescere! Tornati in campeggio, parlando con alcuni ragazzi del posto, Roberto venne a sapere che la cernia, che tanto lo aveva colpito, in greco si chiama proprio Rofos. Per questo quando venne il momento di decidere il nome dell'azienda venne scelto questo nome: in onore della regina indiscussa delle coste del Mediterraneo!