giovedì 27 settembre 2012

Google Maps si immerge in un progetto "blu"

Questo articolo è stato modificato dopo la prima pubblicazione. 
Volete sapere che strada fare per arrivare al castello di Re Tritone? Volete fare un'immersione restando asciutti e comodamente seduti sul divano di casa? Da oggi si può, grazie alla mappatura subacquea di Google. 
L'istituto Global Change dell'università del Queensland, grazie alla collaborazione di Underwater Earth, di Google Maps e di Street View sta infatti realizzando la mappatura della Grande Barriera Corallina Australiana.
Per realizzarla si prevede l'utilizzo di circa 50.000 immagini panoramiche a 360°, catturate manualmente da subacquei esperti e da uno strumento detto "Catlin Seaview Survey" in grado di fotografare e contemporaneamente di registrare lo stato di salute del mare.
Le prime immagini si possono vedere oggi sul sito della Catlin


Alla salute delle Barriere Coralline aveva già pensato però il World Resources Institute (WRI) che ha sviluppato una mappa che indichi le zone più "a rischio" delle barriere nel mondo. Lo studio era iniziato nel 1998 ed è stato ripreso da una valutazione generale pubblicata l'anno scorso.

52° Salone Nautico, giornata speciale il 13 Ottobre

Cressi, Mares, Rofos, Scubapro, SeacSub e Technisub, Hydrolab e GoAsia, saranno i protagonisti dello spazio dedicato alle attrezzature e al mondo della subacquea organizzato da Confisub al 52° Salone Nautico Internazionale che si terrà alla Fiera di Genova dal 6 al 14 Ottobre.
Queste grandi aziende presenteranno le loro novità per la nuova stagione in un nuovo spazio espositivo, formato da una grande area collettiva suddivisa in corner, nella I galleria del Palasport (padiglione S).


Parteciperanno i campioni più amati e ci sarà una giornata speciale, sabato 13 Ottobre.
Alle 10.30 infatti, nella Sala Mezzanino del padiglione B, avrà inizio il convegno "Lo sviluppo delle tecnologie professionali subacquee" al quale interverranno i più qualificati esperti italiani del settore:
-Lavinio Gualdesi di Edgelab su "l'ingegneria oceanografica al servizio del mondo scientifico e dell’imprenditoria giovanile";
-Marco Vacchieri di Drafinsub su "ll mondo dei lavori subacquei e le sue tecniche, le operazioni in basso fondale con air diving station e wet bell, le operazioni in alto fondale con Saturation Diving System";
-Il tema della robotica subacquea e dell’impiego di veicoli a controllo remoto nell'industria offshore sarà oggetto di due interventi: il primo curato da Sonsub, una società altamente specializzata nella gestione e nel controllo delle attrezzature sottomarine; il secondo da Giuseppe Casalino, Docente di Robotica e Controlli Automatici della Facoltà di Ingegneria dell’Università di Genova e Direttore del centro Interuniversitario Nazionale ISME (Integrated Systems for the Marine Environment).
-Adolfo Magrin, amministratore delegato di CNS, porterà l’esperienza internazionale nei lavori subacquei maturata in zone e situazioni altamente critiche.

Sempre nella giornata di sabato 13, alle 17.00 il via alla cerimonia di premiazione del Tridente d’Oro, ovvero il "Nobel della subacquea" che, dopo quarantanove edizioni  è approdato a Genova.
Saranno sei i riconoscimenti che la giuria di esperti ha voluto attribuire quest’anno:
-Jim Bowden, pioniere dell’esplorazione di grotte sommerse e recordman mondiale con oltre mille immersioni in grotta all'attivo;
-Paolo Curto, fotografo subacqueo di fama internazionale, il primo a fotografare sott'acqua capodogli, trichechi e orsi polari;
-Maria Antonietta Fugazzola, archeologa subacquea protagonista di innovative campagne di ricerca nei laghi Bolsena e Bracciano;
-Angelo Mojetta, biologo marino, grande divulgatore e conoscitore dell’ambiente marino;
-Giuseppe Rapetti, istruttore subacqueo e creatore del primo nucleo di Sommozzatori Volontari della Protezione Civile;
-Mario Zucchi, fotografo subacqueo campione del mondo 1979, pluripremiato in importanti concorsi internazionali.
-Elisabetta Guidobaldi ritirerà il Tridente d’Oro assegnatole nel 2011 per la sua attività di giornalista. ------L’Accademia ha voluto poi attribuire due riconoscimenti alla carriera a Raffaele Pallotta cui verrà conferita la Presidenza Onoraria dell’Accademia di cui è stato Presidente per molti anni e a Lucio Messina, creatore del Premio Tridente d’Oro, come Direttore ad Onore dell’Accademia dopo aver ricoperto tale ruolo per anni. 

Gli Award 2012 dell’Accademia andranno ad AISI, Cressi, Diver Ross e a Leonardo Fusco (alla memoria) mentre il Premio Speciale Accademia Internazionale di Scienze e Tecniche Subacquee sarà assegnato al decano dei giornalisti subacquei Adriano Madonna e, per la categoria Enti, ai Carabinieri subacquei, al Comsubin, alla Guardia Costiera, alla Polizia di Stato e ai Sommozzatori dei Vigili del Fuoco per la partecipazione alle complesse operazioni subacquee di recupero delle vittime dell’affondamento della Costa Concordia.
Il Confisub Award - che viene conferito ogni anno a chi si è particolarmente distinto nella promozione delle attività subacquee e nell'innovazione tecnologica al servizio delle aziende di produzione - andrà quest’anno a Valerio Grassi, decano fondatore di Omersub, grande pescatore in apnea e personaggio che ha dedicato alla pesca in apnea tutta la vita.

Grazie a queste iniziative Genova si riconferma centro nevralgico delle iniziative industriali, promozionali e culturali del settore, avendone vista la nascita con personaggi del calibro di Luigi Ferraro, Duilio Marcante ed Egidio Cressi, con iniziative come il primo corso nel mondo per Vigili del Fuoco Sommozzatori e la nascita del Centro Nazionale di Formazione così come per i Carabinieri Subacquei.
Nel capoluogo ligure il 15 maggio 1948 infatti è nato il primo Circolo subacqueo italiano e uno dei primi al mondo, l’Unione Sportivi Subacquei Dario Gonzatti, a Genova e provincia hanno sede le principali aziende produttrici di attrezzature subacquea per l’immersione ricreativa.

lunedì 24 settembre 2012

La grande idea

Conosco la Rofos da sempre. Quando ero piccola mi piaceva dormire su quei grandi materassi di neoprene, fatti da grandi fogli uno sopra l'altro. Mi piaceva salire stando attenta a non far scivolare, sporcare o rovinare nulla e poi rannicchiarmi e usarne un angolo come coperta, avvolta da quell'odore forte che potrebbe anche non piacere, ma che ormai associo all'infanzia, quindi trovo particolarmente gradevole.
Sono abituata a vedere mio padre che lavora, che pensa, si ingegna, disegna, ci impazzisce, progetta e prova e riprova fino ad arrivare a perfezionare un particolare, proprio come voleva lui.
Perché quando ha finito con un collo parte coi polsi, e quando sono perfetti i polsi bisogna aggiustare ancora un po' il calzare e l'alzata delle braccia o l'elasticità di un materiale. Oppure non va bene quel determinato cerchietto di ferro, quindi si parte alla ricerca disperata di un altro fornitore.
Sono abituata a vederlo indaffarato, completamente concentrato, e quando è concentrato su un'idea non si può distoglierlo in alcun modo. Ancor più se quell'idea è un problema che va risolto e risolto in fretta.
E' bello però vederlo mentre crea qualcosa di nuovo, soprattutto perché di solito quel qualcosa viene molto bene, come il Jacket Free o le RS 450 K, e lui è molto orgoglioso. E noi pure.
Ma quando, poco prima del servizio fotografico per il nuovo catalogo, sono entrata in cucina per fare colazione e mia madre mi ha guardata sconvolta dicendo "Papà è andato in ditta a fare una nuova muta!" non volevo crederci. Non pensavo potesse riuscire a ideare una muta perfetta (perché se non è perfetta non va bene) in così poco tempo.
..Donna di poca fede! Ce l'ha fatta, eccome se ce l'ha fatta.
A volte infatti basta un'intuizione, una piccola geniale idea. Quest'anno al Salone Nautico di Genova e per la nuova stagione avremo una muta nuova così bella, una novità così importante, che non solo noi ne saremo orgogliosi, ma tutti ne parleranno!

lunedì 17 settembre 2012

Intervista a Malentacchi per la Trilaminata Rofos

Luca Malentacchi (il "Barone") è un importante personaggio in Italia per la subacquea tecnica.
E’ uno dei pochi Istruttori del sistema di immersione GUE, ma anche da molti anni istruttore PADI, ANIS, IANTD, e DAN. Ha ottenuto negli anni svariati brevetti e qualifiche in moltissime specializzazioni.
Istruttore noto a tutti, ha oltre 6000 immersioni al suo attivo nei mari di tutto il mondo. E’ guida ambientale, ed è fotografo e video operatore subacqueo. Ha esperienze di lavoro in Centri di Immersione ed è un tecnico riparatore di attrezzature subacquee e tecnico abilitato alla ricarica di gas per le immersioni subacquee.
Lo abbiamo intervistato per voi, ecco cosa ne pensa della RS 450 K.


Come mai ti sei accostato all'idea di prendere una muta stagna in trilaminato della Rofos?
  Mi sono accostato alla Rofos perché l'ho da tempo vista in giro e indossata da persone che hanno già prima di me avuto la possibilità di apprezzarne le caratteristiche.
  Tempo fa [Roberto Scerbo ndr] mi aveva proposto questo prodotto particolare, di un materiale conosciuto e ideale per questo tipo di muta.
  Infine l'ho scelta per come la muta è stata sviluppata tecnicamente.
  Per esperienza, visto che ormai sono praticamente venti anni che utilizzo mute in trilaminato, posso dire che nello sceglierle è importante considerare come sono confezionate, i dettagli come le termonastrature, il comfort, etc. La differenza dei dettagli si nota soprattutto quando si tiene la muta indosso per parecchie ore di seguito sia dentro che fuori dall'acqua, piuttosto che in immersioni non professionali. L'RS è molto comoda e adatta ad immersioni lunghe ed intensive, il taglio è eccezionale.

Cosa ti ha colpito maggiormente della muta?
  Una cosa che mi è piaciuta tantissimo è la tasca esterna molto grande, di facile accessibilità, il che può far comodo per riporre immediatamente le cose, toglierle immediatamente.
  La vestibilità è ideale, il taglio perfetto, le valvole molto valide, la differenza tra valvola e valvola si sente. E' un dettaglio prettamente tecnicoma le le valvole Apeks sono sicuramente le migliori.
  C'è anche da dire che, a differenza di molte altre, in questa muta le valvole sono ben calibrate come posizionamento, anch'esso aspetto importante. In ambito tecnico, la postura in acqua è perfettamente orizzontale e non più verticale. Quindi se si posiziona male la valvola sul braccio si obbliga il subacqueo a mettersi in posizione verticale per scaricare bene, altrimenti anche alzando molto il braccio la valvola rimane rivolta verso il basso. Invece posizionata come nella RS basta che si alzi leggermente il gomito e scarica perfettamente.
  Ottima è anche la posizione della valvola di carico, che a volte viene posta sull'addome sotto la cerniera e finisce per dare fastidio, è più confortevole avere tutto a portata di mano, con la RS si può raggiungere con la stessa mano sia la valvola di carico del gav che della muta.
  Una cosa che mi ha piacevolmente impressionato è che all'interno sia così ben termonastrata ma che ciò nonostante rimanga elastica.
  Questi sono tutti particolari che riguardano il cosidetto sistema di immersione DIR/GUE, ma sicuramente apprezzati anche in altri ambiti. Il nostro sistema è molto particolare e approfondito e questi dettagli sono molto ben valutati: l'RS è ben progettata e rispecchia totalmente le nostre richieste.

Cosa intendi con "il nostro sistema di immersione"?
  Io insegno una tecnica di immersione particolare, di altissimo livello, nata e sviluppata alcuni anni fa negli Stati Uniti e che ora sta avendo un grande successo. L'organizzazione alla quale appartengo si chiama GUE (Global Underwater Explorers). Non è solo una didattica, ci occupiamo anche di ricerca, esplorazione e tutela dell'ambiente acquatico.
  Questa particolare filosofia d'immersione si basa su molteplici aspetti alcuni dei quali sono l'attrezzatura, il modo di andare in acqua, l'approccio alla decompressione, l'immersione in squadra, subacquei allenati e molto solidi in acqua, cura dei particolari, standard predefiniti identici in tutto il mondo.
  Relativamente all'attrezzatura, "standardizzazione" vuol dire che l'attrezzatura che si usa è uguale per tutti, quindi il tipo di muta è uguale, il tipo di erogatore è uguale, il tipo di gav è uguale, la configurazione è uguale e adeguata al tipo d'immersione, ciò è sicuramente un gran vantaggio che rende l'immersione più sicura.
  A differenza di quanto tanti credono questa standardizzazione non riguarda i marchi ma la tipologia di attrezzatura. Quindi nel momento in cui si indossa una muta con determinate caratteristiche che ci sia scritto Rofos o altro, l'importante è che abbia quel tipo di caratteristiche.
  La RS rispecchia i nostri canoni, ma sicuramente è ideale per qualsiasi subacqueo che voglia una muta in trilaminato di ottima qualità e fattura.

Quindi la consiglieresti anche ad altri?
  Quando ho proposto mute stagne ho sempre fatto la valutazione che la muta stagna si acquisti per la durata nel tempo, in trilaminato in particolare, il subacqueo che fa 50 immersioni all'anno la cambia dopo 10 anni solo perchè esce il modello nuovo, è una attrezzatura definitiva o per lo meno duratura. Quindi meglio preferire un prodotto con un costo superiore e di qualità elevata rispetto a prodotti con poche rifiniture, oppure rispetto a prodotti esteri blasonati che costano di più a parità di qualità. La durevolezza la fa il materiale e il livello di rifinitura, incollatura, cucitura.
  Poi c'è l'aspetto prettamente italiano della faccenda, il fatto che un prodotto di questo tipo sia confezionato in Italia, con l'accuratezza del prodotto Made in Italy e l'ottima assistenza fornita nella propria lingua. Senza dimenticare che il rapporto qualità prezzo è influenzato anche dall’essere a km 0.
  In virtù della tecnica di fabbricazione e del fatto che sia prodotta in Italia lo considero un prodotto da valutare attentamente. Io credo che per questi motivi possa "battersela" bene con prodotti di marchi più blasonati o che comunque hanno un'esperienza in questo tipo di mute più elevata. In effetti credo sia un ottimo prodotto, in linea diciamo alla produzione vostra delle mute in generale, perché è sempre stato così - grazie - no ma questo è un dato di fatto: quando parli di stagne e di certi tipi di muta la Rofos si è sempre contraddistinta quindi penso che anche questo sia un prodotto vincente.

mercoledì 5 settembre 2012

Le Caretta Caretta nell'Arcipelago della Maddalena


L'11 Agosto a Giardinelli a La Maddalena in Sardegna, il conducente di un gommone ha colpito una tartaruga marina (Caretta Caretta), ferendola con l'elica del motore.
Fortunatamente se ne è accorto subito e ha immediatamente avvertito l'ufficio per l'ambiente del Parco Nazionale dell'Arcipelago di La Maddalena che ha tempestivamente fatto intervenire i soccorsi.
Per il recupero è stato seguito il protocollo previsto dalla “Rete regionale di recupero e di soccorso della fauna marina selvatica”, una struttura finanziata dall'Assessorato alla Difesa dell'Ambiente della quale fanno parte tutte le aree marine protette della Regione Sardegna, i Centri di primo soccorso e altri Centri di recupero.


La tartaruga è stata trasportata nella Clinica Veterinaria Duemari di Oristano. E' stata chiamata Carlotta, è una femmina adulta in ottimo stato di nutrizione che pesa oltre 57 chili, ed è quindi l'esemplare di maggiori dimensioni ricoverato finora nella struttura. Come adulto riproduttore, la sua guarigione e ritorno in libertà sono particolarmente importanti per la conservazione della specie. Nonostante le quattro ferite sul carapace, le sue condizioni sembrano buone.
Bisogna ricordare comunque, per la sicurezza di tutti, i limiti di velocità imposti nell'area marina del Parco e ulteriormente abbassati, nel periodo estivo, da un’apposita Ordinanza della Capitaneria di Porto di La Maddalena: nel caso di spiagge frequentate dai bagnanti a distanze inferiori a 500 metri dalla costa il limite di velocità è di sette nodi, mentre tra i 500 e 1000 metri di dieci nodi. Ai sensi di una lettura combinata delle norme, all'interno dell'intero Arcipelago di La Maddalena oltre i 1000 metri nel caso di spiagge frequentate dai bagnanti, o 500 metri nel caso di tratti di costa non interessati da spiagge, la velocità non dovrà comunque essere superiore a quindici nodi.

Speriamo comunque di rivedere Carlotta mentre torna in mare proprio come le sue compagne Garibaldina e Mariolina.

Caccia al tesoro

Quest'estate il mare ci ha regalato tantissimi nuovi ricordi.

   Un leone di bronzo, una statua e la punta di una nave forse romana sono stati ritrovati a Capo Bruzzano, da Leo Morabito, Bruno Bruzzaniti e Bartolo Priolo. Il luogo è lo stesso in cui, 40 anni fa, il 16 agosto 1972, erano stati ritrovato i Bronizi di Riace e in seguito molti altri reperti importanti. 
AttribuzioneNon commercialeCondividi allo stesso modo Alcuni diritti riservati a Kemon01
   Una distesa di detriti che potrebbero appartenere all'aereo "Lookheed Electra" di Amelia Earhart precipitato il 2 Luglio del 1937 è stato ritrovato a distanza di 75 anni a Nikumaroro, un’isola nello Stato di Kiribati (Oceania, dai ricercatori che fanno parte del Gruppo internazionale per il recupero di velivoli storici (Tighar). Amelia sparì nel nulla con il suo navigatore Fred Noonan mentre tentava di entrare nella storia come la prima donna a compiere il giro del mondo in aereo.
   Un carico di ossidiana al largo che si suppone possa risalire anche a cinquemila anni fa è stato ritrovato al largo di Capri da Vasco Fronzoni e durante settembre i reperti saranno individuati e raccolti da parte di un gruppo di lavoro di cui faranno parte il Centro Studi Subacquei Napoli e 


 l'università Parthenope, con l'appoggio della Soprintendenza Archeologica di Napoli.
L'ossidiana nell'epoca del neolitico veniva adoperata come materia prima per la fabbricazione di armi, utensili e altri manufatti ed era tra i più pregiati elementi prima dell'avvento dei metalli.
   Il piroscafo inglese Enrichetta affondato il 30 giugno del 1917 da un sommergibile tedesco è stato ritrovato dopo 95 anni al largo di Moneglia, dal team di esploratori d’altura del sub genovese Lorenzo Del Veneziano.

Tanti piccoli pezzi di storia che ci vengono restituiti dal mare.