giovedì 18 ottobre 2012

"Diabete sommerso": progetto dell'Asl di Olbia di immersioni subacquee per diabetici

Bellissima iniziativa quella della Asl di Olbia, che ha attuato a inizio Ottobre un corso di subacquea per dieci persone affette da diabete di "tipo 1".

"Diabete sommerso" è un progetto volto a consentire ai diabetici una maggior consapevolezza della propria malattia e una maggior autostima, se non un modo per dimostrare che non necessariamente questa diagnosi significa la fine di una vita attiva, anzi.
I pazienti con diabete infatti sono da sempre stati allontanati da attività estreme come le immersioni, poiché il rischio di ipoglicemia, e quindi perdita di coscienza, a profondità elevate era considerato troppo alto.
In particolare i diabetici di "tipo 1" sono insulino-dipendenti e in terapia intensiva, arrivando anche a necessitare di 5 iniezioni al giorno.
Grazie agli ultimi studi, si è dimostrato però che con alcuni accorgimenti mirati la glicemia è facilmente gestibile, tanto da poter permettere a persone con diabete di praticare attività subacquee. In questo modo si è voluto promuovere, informare e dimostrare come sia possibile, anche nelle attività di tutti i giorni, tenere sotto controllo la glicemia senza arrendersi alla malattia.
Il corso si è svolto tra Molara e Tavolara, in una prima giornata teorica con le prime prove in acqua, mentre la seconda giornata è stata dedicata tutta all'immersione in mare aperto e ai test di apprendimento per ottenere il brevetto. Hanno partecipato dieci persone affette da diabete di "tipo 1", accompagnate dal personale del Servizio di Diabetologia della Asl di Olbia, in collaborazione con l'associazione scientifica Janasdia onlus e con il Porto San Paolo Dive Center. I pazienti avevano a disposizione un particolare device per monitorare la glicemia minuto per minuto e non correre nessun rischio.

martedì 16 ottobre 2012

Backstage subacqueo di James Bond alias 007 in Skyfall

Skyfall è il 23º film di spionaggio della serie di James Bond interpretato per la terza volta dall'attore Daniel Craig. Uscendo nel 2012 celebra i 50 anni dal primo film, "Licenza di uccidere" con Sean Connery del 1962.
In questo episodio al termine di un'operazione ad Istanbul, 007 risulta disperso. A seguito di una fuga di notizie, le identità degli agenti dell'MI6 vengono rese pubbliche su Internet e il governo britannico chiama M a rispondere dell'accaduto. Proprio mentre è lo stesso servizio segreto ad essere sotto attacco, Bond ricompare e M gli chiede di rintracciare Raoul Silva, con il quale ha in sospeso una questione personale. Partendo da Londra arriva fino al Mar Cinese Meridionale, dove si vede costretto a mettere in dubbio la lealtà verso M per via di alcuni segreti sul suo passato.
In Skyfall saranno anche presenti alcune scene di lotta subacquea. Queste sono state girate nell'unico palcoscenico subacqueo esistente, una piscina lunga 20 metri e larga 10, profonda circa 6 metri e che contiene circa 1,2 milioni di litri d’acqua. Molto interessante è il meccanismo con cui hanno preparato e girato queste scene, usando altoparlanti subacquei di alta qualità, monitor adatti a restare immersi a lungo e subacquei di supporto per far sì che gli attori e gli operatori non dovessero andare su e giù in continuazione.


Vedremo se saprà essere all'altezza dell'epico intro di Goldfinger, nel quale Sean Connery dopo essere uscito dall'acqua si sfila la muta stagna e rivela l'abito da sera, lindo e perfettamente asciutto, con tanto di fiore all'occhiello!!

lunedì 15 ottobre 2012

Corallo raro in Liguria sul relitto del Transylvania

Nel mare della Liguria oltre alla nave carica di anfore intatte di epoca romana ritrovata davanti a Varazze e il piroscafo inglese Enrichetta al largo di Moneglia, è stato recentemente individuato il relitto del transatlantico SS Transylvania affondato anch'esso nel 1917 da un U-boot tedesco, costando la vita a più di 400 persone.

La scoperta è stata fatta da l'ing. Guido Gay, noto per aver ritrovato la corazzata Roma vicino all'Isola dell'Asinara, nelle acque davanti all'Isola di Bergeggi, a -620 m di profondità.
La scoperta storica del relitto ha però portato con sé una serie di altre importanti informazioni. Le coste della Liguria sono molto poco conosciute perché difficili da studiare, sia per per le limitazioni tecniche dovute all'ambiente estremo, sia per quelle economiche.
L'occasione fornita dalla scoperta del relitto ha quindi permesso la disponibilità di attrezzature quali il catamarano da ricerca Daedalus della GayMarine, un magnetometro progettato e assemblato appositamente per l'occasione, il robot filo guidato (ROV) Pluto, lo stesso utilizzato per la nave romana carica di anfore.
Grazie a questi strumenti è stata scoperta la presenza di una popolazione di Corallo Bianco (Madrepora oculata) sul relitto.
Questa scoperta sensazionale ha spinto il Centro Carabinieri Subacquei di Genova a dar vita ad una collaborazione con l'Area Marina Protetta dell'Isola di Bergeggi e l'Università di Genova, per proseguire le ricerche nella scarpata. Si possono trovare maggiori informazioni sullo svolgimento delle ricerche sul sito ufficiale del Parco di Bergeggi.
In questo modo è stata scoperta la più importante popolazione di corallo rosso della Liguria. Ovviamente, ma non è mai male ripeterlo, è illegale raccogliere il corallo, in quanto protetto.
Le indagini di Pluto hanno inoltre permesso di documentare la presenza di Corallo Giallo (Dendrophillia Cornigera), falso corallo nero (Savalia Savaglia) e il rarissimo Corallo Nero (Anthipatella Subpinnata) rinvenuto finora solo a Punta di Portofino e su Capo Mortola.

AttribuzioneNon commercialeNon opere derivate Foto tratta da Flickr, alcuni diritti riservati a david_salvatori

<<Sfortunatamente, mettere la "testa" sott'acqua a queste profondità "dimenticate", ci ha permesso di evidenziare anche un imponente danno ambientale dovuto a reti e lenze da pesca perse, che in presenza di organismi strutturanti come i gorgonacei (gorgonie rosse e corallo) o come gli zoantidei (falso corallo) ed i coralli neri, provocano un effetto deleterio, ferendo e abbattendo organismi a volte secolari. Il nylon sott'acqua persiste per quasi 1.000 anni e la bonifica è praticamente impossibile a queste profondità. Come sanno molto bene i pescatori, inoltre, i grossi pesci (dentici, cernie, ecc.) cercano rifugio in questo habitat profondo, ed il fatto di non assicurare la sopravvivenza degli organismi strutturanti potrebbe causare gravissime e sconosciute ripercussioni anche sulla comunità ittica.>> 
[cit. "Il Transatlantico inglese H.M.T. Transylvania e i segreti del mare!"]