giovedì 26 novembre 2015

La corretta manutenzione di una muta da sub

Quando ci si accosta ad una nuova attività, la prima cosa da imparare è ad aver familiarità con la propria attrezzatura, di cui bisogna sempre aver cura.
La vostra muta, che sia stagna, giacca e pantalone, in neoprene o in trilaminato, non fa eccezione. Meglio la tratterete e più a lungo potrete usarla.
Ci sono alcune cose da sapere sulla corretta manutenzione di una muta, in questo articolo ci proponiamo di indicarne le linee guida principali, che si possono poi declinare secondo i gusti personali del subacqueo.
Innanzitutto una muta va lavata dopo ogni utilizzo!
Con "lavata" si intende sciacquata in acqua fredda e dolce sia fuori che dentro. L'intento è quello di levare residui di sale, l'odore del lago, il cloro della piscina e di pulirne bene l'interno.
Non è mai consigliabile l'utilizzo di sapone classico e, soprattutto se la muta è in neoprene, non va utilizzato il sapone liquido. Si può nel caso ricorrere a saponi ideati appositamente per le mute in neoprene.
Sarebbe bene lavare la muta immergendola in una vasca non appena finita l'immersione, quindi se non abitate vicino al luogo di immersione è consigliabile utilizzare la vasca del diving center a cui vi siete rivolti. In assenza di una vasca è possibile utilizzare una bacinella e aiutarsi con una doccia con un getto non troppo potente. In alternativa si può provvedere a levare il grosso del sale (o altro) con una o due bottiglie di acqua e poi lavarla come si deve a casa. L'importante è non lasciarla bagnata e chiusa nella sacca troppo a lungo, e chi ha già commesso questo errore sa bene di cosa sto parlando!
Alcuni subacquei lavano periodicamente la muta in lavatrice, magari prima di riporla per tutto il periodo invernale. Nonostante questa sia una tecnica allettante per risparmiare tempo e fatica, bisogna ricordare che le mute sono oggetti delicati e di un certo valore che in una lavatrice potrebbero facilmente rovinarsi.
In ogni caso si deve assolutamente tenere conto del fatto che la muta non va avvicinata fonti di calore che superino i 40°C e va quindi lavata con acqua fredda.
Si passa quindi alla seconda fase: l'asciugatura. Per far asciugare correttamente una muta appendetela, utilizzando una di quelle grucce per giacconi con le spalle larghe, in modo tale che il peso della muta bagnata non gravi sulle spalle su di una piccola superficie e quindi rovini la fodera interna. Quando la muta sarà perfettamente asciutta all'esterno, giratela e fatela asciugare all'interno. La muta va appesa all'ombra, in quanto i raggi UV potrebbero danneggiare il lattice. Non vanno assolutamente in nessun caso utilizzati apparecchi come asciugacapelli o asciugatrici.
Quando la muta sarà perfettamente asciutta sia all'interno che all'esterno giunge il momento di riporla.
Innanzitutto nel caso di una muta con cerniera, questa va pulita per bene con uno spazzolino tra i dentini della zip e lubrificata con paraffina, cera d'api, o con la sostanza fornita al momento dell'acquisto. Aprire e chiudere la cerniera un paio di volte e, nel caso di una cerniera posteriore, lasciarla aperta (per esempio nel caso della Polaris della Rofos). Ricordate di non utilizzare come lubrificante sostanze simili al silicone spray, poiché il propellente potrebbe danneggiarla irreparabilmente.
Qui sulla terza fase i pareri tra subacquei sono divisi su due fronti: chi la vuole vedere appesa e chi piegata. In entrambi i casi ci sono alcune buone norme da tenere presente. E' consigliabile usare un poco di borotalco su polsi e collo, in modo tale che non si attacchino. La muta va riposta in un luogo fresco e asciutto, al riparo dai raggi del sole e da eventuali gas di scarico (non pensate quindi ad una cantina umida, al garage, o al retro di una friggitoria!). Se volete appenderla potete semplicemente utilizzare, come detto sopra, una gruccia dalle spalle molto larghe, che riempia bene la vostra muta. Se volete invece arrotolare la muta per riporla su di uno scaffale potete farlo a partire dai calzari, per poi avvolgerla con le maniche una volta finito. Non appoggiate pesi sulla muta, in modo tale che il materiale non si schiacci. L'unica accortezza  da utilizzare in questo caso riguarda le mute con cerniera, che deve essere piegata in modo da non fare curve strette e da restare esterna al "rotolo". Portate quindi i calzari verso la pancia se la cerniera è sulla schiena (come nella Polaris della Rofos) e verso la schiena se la cerniera è frontale (come nel caso delle stagne Rofos). Si può anche inserire all'interno del "rotolo" un cilindro di gomma o cartone, per meglio aiutarsi con le pieghe.

Riassumendo:
SI a sciacquare la muta dopo ogni immersione con acqua dolce e fredda;
NO a residui di sale, cloro, alghe, sudore, etc.;
NO all'utilizzo di sapone;
SI a lavare ed asciugare sia interno che esterno;
NO a lavatrice, asciugatrice, asciugacapelli, etc.;
NO a luce diretta del sole, fonti di calore sopra i 40°C, umidità, gas impregnanti;
SI a spazzolare la cerniera e lubrificare con paraffina o cera d'api;
NO a silicone spray o simili sulla cerniera;
SI a riporre la muta sia appesa con grucce larghe sia arrotolata;
NO a cerniera piegata su se stessa o schiacciata.

E la vostra esperienza qual è?
Suggeriteci altri errori da non commettere con una muta!