mercoledì 8 agosto 2012

Ripresi alcuni rarissimi esemplari di cernia gigante e squalo vacca nel Tirreno

Due video girati dai ricercatori dell'ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) durante la Campagna estiva 2012 per il monitoraggio della biodiversità nel Tirreno riprendono due cernie giganti e uno squalo vacca. I video sono stati ripresi dal ROV (Remotely Operative Vehicle) Pollux III, un robot collegato con un cavo all'imbarcazione di appoggio, in questo caso la nave oceanografica "Astrea". Attraverso il cavo vengono trasmessi l'elettricità, i segnali video e informazioni tecniche come profondità, direzione di manovra etc.
 
 
Il video delle due cernie (Epinephelus caninus) è stato ripreso su una secca rocciosa nel Tirreno centrale lontano dalla costa a circa 150 m di profondità, dove si è riscontrata la presenza di quattro esemplari del peso stimato tra i 15 e i 30 kg l'una.
La cernia gigante o cernia nera è presente lungo le coste orientali dell’Oceano Atlantico, dal Portogallo all’Angola comprese le isole Canarie e del Mediterraneo. Vive abitualmente a profondità comprese tra i 30 e i 400 metri e può raggiungere anche i 90 chilogrammi di peso essendo una specie molto longeva. Nonostante la biologia e l’ecologia di questa specie siano ancora quasi sconosciute, la cernia gigante è purtroppo diventata molto rara in Mediterraneo a causa della pesca, che ne ha decimato la popolazione.
 
 
Il video dello squalo vacca (Hexanchus griseus) invece è stato girato nel Tirreno meridionale a 130 m di profondità. Lo squalo, lungo quasi due metri e mezzo, si è probabilmente avvicinato a Pollux III attratto dalle luci ed è rimasto in prossimità per quasi dieci minuti.
Lo squalo vacca è presente in tutti gli oceani e vive generalmente a grandi profondità, solamente in alcuni rari casi è possibile avvistarlo in prossimità delle coste, non sono mai stati segnalati casi di attacchi agli esseri umani. Raggiunge la lunghezza massima di quasi 5 metri, il peso di circa 500 chilogrammi e si nutre di una gran varietà di organismi marini, compresi altri squali, pesci, molluschi e crostacei. Per quello che riguarda il Mediterraneo lo squalo vacca è considerato, come anche molte altre specie di squali, tra cui verdesca, squalo martello, squalo volpe e squalo elefante una specie vulnerabile che, a causa delle particolari caratteristiche biologiche e riproduttive (crescita molto lenta e tassi riproduttivi poco elevati), non è in grado di sopportare una pesca intensiva per lunghi periodi. Al momento, in Mediterraneo non esistono più operazioni mirate alla cattura di questa specie che purtroppo viene ancora pescata accidentalmente con reti da posta e da strascico o con i palangari di profondità e ancora oggi commercializzata in tutti i mercati ittici.

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