mercoledì 12 dicembre 2012

Mappatura degli habitat "deep-sea" a rischio

Alcuni ricercatori del Plymouth University Marine Institute, del Marine Biological Association, e del British Geological Survey hanno realizzato una prima serie di mappe degli habitat più vulnerabili delle profondità marine, fra cui le barriere coralline che prosperano in acque fredde e le colonie di spugne.
I coralli d'acqua fredda, come i loro cugina d'acqua calda, provvedono a fornire un'importante fonte di cibo e un rifugio per molte specie ma, a differenza loro, possono sopravvivere senza luce. Esistono molte barriere coralline d'acqua fredda e la maggior parte di queste si trovano al di sotto dei 200 m sotto il livello del mare. Le colonie di spugne si possono trovare invece a profondità anche di 1300 m sotto la superficie e sono anch'esse, non occorre dirlo, molto importanti per l'intero ecosistema.

Questa prima mappatura riproduce una zona con un'area pari a più del doppio della superficie dell’Italia, situata nelle acque dell’Atlantico nord-orientale, e per realizzarla è stato utilizzato un complesso processo di modellazione per delimitare e tracciare l’area interessata. E' inoltre servito un modello predittivo per trovare questi habitat particolari, secondo alcuni complessi parametri come la temperatura dell'acqua, la profondità e le formazioni rocciose.
Rebecca Ross, una ricercatrice della Plymouth University ha detto "Anche se il processo matematico è complicato, il principio è molto semplice: visto che conosciamo le condizioni che si trovano in una determinata barriera, possiamo utilizzarle per individuare altri luoghi che abbiano la stessa combinazione di condizioni e in cui sia più probabile trovare un'altra barriera. L'utilizzo di modelli predittivi è un passo fondamentale per la conoscenza dei fondali oceanici poiché questi sono così vasti e i costi così alti che sarebbe impossibile sperare di esplorarli tutti."


Il progetto servirà per calcolare la percentuale di coralli e spugne che potrebbero essere tutelate da una rete di protezione proposta dal Marine Protected Areas, l’ente del governo inglese preposto alla difesa dei mari.
Il Dr Kerry Howell, responsabile del progetto, ha detto "Abbiamo mappe migliori della superficie di Marte che di alcune parti delle profondità del nostro mare, ma questo [progetto] segna l'inizio di un nuovo processo e il primo passo verso la comprensione del mondo marino come non era mai successo finora."
La prima mappatura purtroppo ha dimostrato come solo il 30% delle barriere coralline e solo il 3% delle colonie di spugne verrebbero protette dalla proposta di legge.

Lo studio è stato pubblicato sul Diversity and Distributions journal.

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