mercoledì 5 dicembre 2012

Ocean Revival, nuovi relitti per un reef tutto da scoprire

E' arrivato alle fasi conclusive il progetto Ocean Revival che prevede sostanzialmente la creazione di una barriera corallina artificiale nell'Algarve, costa sud del Portogallo. Una volta ideato, presentato e approvato il progetto e individuato il luogo più adatto, la marina militare portoghese ha donato quattro navi dismesse, che sono state pulite e appositamente affondate in modo da creare la barriera artificiale.

Project calendar
Lo scopo principale del progetto è quello di incrementare il turismo della zona creando una meta super ambita per gli appassionati di immersioni subacquee. Allo stesso tempo la nuova barriera fornirà un nuovo prezioso strumento agli studiosi della biologia marina che monitoreranno lo sviluppo del nuovo habitat fin dal principio. 
La barriera si trova al largo della località di Portimao, lungo il lato est delle barriere artificiali di Alvor. Le navi sono state affondate ad una batimetrica di 26-32 m e hanno quindi un minimo di 15 m d'acqua sopra di esse. Il primo relitto, della Zambeze, dista un miglio dall'area di ancoraggio e più di tre miglia dal porto di Portimao e dista due miglia dalla costa. Le navi sono state affondate ad una decina di metri l'una dall'altra. 
Il luogo è stato scelto non solo perché strategicamente adatto allo sviluppo turistico grazie alle numerose infrastrutture già presenti (è raggiungibile in aereo, ha intorno un'ampia gamma di alloggi e di altre attività ludico-sportive..) ma anche per le caratteristiche del mare ideali per la proliferazione della barriera e per le immersioni (acque tranquille tra i 14 e i 22 °C per 300 giorni l'anno). 

Le quattro navi donate dalla marina militare portoghese sono:
Ocean Revival
-la pattuglia ZambezeOcean (292 tonnellate, 44 metri di lunghezza e 8 di larghezza);
-il Oliveira e Carmo Corvette (1430 tonnellate, 85 metri di lunghezza e 12 di larghezza);
-il Carvalho Almeida Idrografico della nave (1320 tonnellate, 64 metri di lunghezza e 12 di larghezza);
-la fregata Hermenegildo Capelo (2,700 tonnellate, 102 metri di lunghezza e 12 di larghezza).

Queste quattro navi che ora formano la più grande barriera artificiale del mondo con condizioni ottimali di proliferazione e la più grande barriera artificiale in Europa, prima di essere immerse sono state accuratamente pulite da tutte quelle sostanze che potevano essere dannose per l'ambiente e per i subacquei in visita. La pulizia ha richiesto sei mesi ed è avvenuta in conformità con le norme della convenzione OSPAR. Se ne è occupata la Canadian Artificial Reef Consulting, una società specializzata con alle spalle già altri 23 affondamenti deliberati per la costituzione di barriere artificiali. 
Il progetto si concluderà nella primavera del 2013 con l’affondamento di altre due imbarcazioni, una fregata e una nave idrografica.

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