giovedì 3 maggio 2012

La potenza delle onde spiega il mistero delle Aran Islands

Ho parlato nel mio primo post di quanto sia bello osservare la furia del mare in tempesta che si abbatte sulle coste.
Fortunatamente abitando a Genova la mareggiata più forte a cui ho potuto assistere ha fatto danni "solamente" a quelle attività a diretto contatto con le onde (le spiagge, le passeggiate mare, etc.)
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Nelle Isole Aran, in Irlanda, gli abitanti invece si sono sempre trovati dinnanzi uno dei misteri della natura: alcuni enormi massi, pesanti anche 78 tonnellate si trovano a formare una lunga fila circa 12 metri al di sopra del livello del mare. Tra chi sosteneva che fosse merito degli antichi Giganti, chi pensava che ci fosse lo zampino degli alieni, finora l'ipotesi più accreditata era quella dello tsunami. Ma ci sono numerosi indizi del fatto che non possa essere così. Per esempio che secondo i nativi e un confronto con vecchie mappe le rocce si sarebbero spostate negli ultimi cento anni mentre l'ultimo tsunami è avvenuto nel 1755. Inoltre nelle rocce sono stati riscontrati piccoli organismi che, grazie alla datatazione al radiocarbonio, sono stati fatti risalire a soli 60 anni fa.
Così Ronadh Cox del Williams College ha avanzato l'ipotesi, pubblicata su The Journal of Geology, che le enormi pietre siano state spostate dalle onde alimentate durante una potente tempesta. Le sue formule matematiche, al contrario di quelle usate finora, indicano che le onde possano raggiungere la forza necessaria poiché le coste delle isole essendo a strapiombo lasciano fondali molto profondi contro cui le onde scontrano tornando indietro con violenza.
Se si somma questa forza a quella dell'onda sucessiva si potrebbe ottenere un'onda con una forza fuori dalla norma, che potrebbe spostare quindi massi anche molto pesanti durante una tempesta classica.
Se l'ipotesi si rivelasse vera si dovrebbe cambiare il modo in cui si guarda al cambiamento delle coste portato dalle onde in tutto il mondo.

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