lunedì 21 maggio 2012

Scoperti microbi che mettono in discussione la linea tra la vita e la morte

Gli scienziati danesi della Aarhus University, capitanati dal biologo Hans Røy, hanno scoperto dei microrganismi sul fondo dell'Oceano Pacifico sepolti sotto uno strato di argilla. Fin qui nulla di particolarmente strano, si erano già trovati batteri anaerobici nei posti più impensati, se non fosse che questi microbi hanno un metabolismo talmente lento che secondo i parametri utilizzati attualmente dagli scienziati dovrebbero essere considerati morti! In pratica questi microrganismi vivono in un ambiente talmente privo di ogni nutriente che si sono abituati a metabolizzare solamente minuscole quantità di ossigeno, carbonio e pochi altri elementi. Però essendo così raro il carbonio si sono adattati e assorbono l'ossigeno circa 10mila volte più lentamente dei batteri coltivati in laboratorio. Inoltre si sono "sparpagliati", allargando il loro territorio: in un millimetro cubico sono presenti solamente circa 1.000 esemplari. Analizzando la velocità di sedimentazione di quella particolare area si è poi scoperto che lo strato di argilla in cui sono stati rinvenuti i microbi dovrebbe avere la bellezza di 86 milioni di anni!! Questo significa che stiamo parlando della più antica forma di vita esistente. La scoperta è stata riportata su Science. I microorganismi sono stati analizzati al microscopio da alcuni ricercatori del Japan Agency for Marine-Earth Science and Technology guidati da Yuki Morono secondo i quali grazie al loro lentissimo metabolismo i singoli microbi  potrebbero avere una vita lunga migliaia di anni, un'esagerazione per dei batteri. Numerosi articoli che riportano gli studi compiuti sul metabolismo di queste cellule sono stati pubblicati su Proceedings of the National Academy of Science. AttribuzioneNon commerciale Alcuni diritti riservati IITA Image Library

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