lunedì 24 settembre 2012

La grande idea

Conosco la Rofos da sempre. Quando ero piccola mi piaceva dormire su quei grandi materassi di neoprene, fatti da grandi fogli uno sopra l'altro. Mi piaceva salire stando attenta a non far scivolare, sporcare o rovinare nulla e poi rannicchiarmi e usarne un angolo come coperta, avvolta da quell'odore forte che potrebbe anche non piacere, ma che ormai associo all'infanzia, quindi trovo particolarmente gradevole.
Sono abituata a vedere mio padre che lavora, che pensa, si ingegna, disegna, ci impazzisce, progetta e prova e riprova fino ad arrivare a perfezionare un particolare, proprio come voleva lui.
Perché quando ha finito con un collo parte coi polsi, e quando sono perfetti i polsi bisogna aggiustare ancora un po' il calzare e l'alzata delle braccia o l'elasticità di un materiale. Oppure non va bene quel determinato cerchietto di ferro, quindi si parte alla ricerca disperata di un altro fornitore.
Sono abituata a vederlo indaffarato, completamente concentrato, e quando è concentrato su un'idea non si può distoglierlo in alcun modo. Ancor più se quell'idea è un problema che va risolto e risolto in fretta.
E' bello però vederlo mentre crea qualcosa di nuovo, soprattutto perché di solito quel qualcosa viene molto bene, come il Jacket Free o le RS 450 K, e lui è molto orgoglioso. E noi pure.
Ma quando, poco prima del servizio fotografico per il nuovo catalogo, sono entrata in cucina per fare colazione e mia madre mi ha guardata sconvolta dicendo "Papà è andato in ditta a fare una nuova muta!" non volevo crederci. Non pensavo potesse riuscire a ideare una muta perfetta (perché se non è perfetta non va bene) in così poco tempo.
..Donna di poca fede! Ce l'ha fatta, eccome se ce l'ha fatta.
A volte infatti basta un'intuizione, una piccola geniale idea. Quest'anno al Salone Nautico di Genova e per la nuova stagione avremo una muta nuova così bella, una novità così importante, che non solo noi ne saremo orgogliosi, ma tutti ne parleranno!

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