giovedì 26 aprile 2012

Il mare: pensieri in libertà 1

Il mare è un mondo speciale.
Lo sanno bene i subacquei, ma lo hanno intuito anche tutti coloro che da bambini in spiaggia hanno infilato la maschera e guardato i pesciolini rincorrersi intorno alle loro caviglie. Lo sanno i pescatori, i surfisti e anche chi semplicemente lo ha visto poche volte.
Perché vedere il mare è un'emozione speciale.

Io ho la fortuna di vivere vicino al mare, di vederlo ogni mattina quando apro la finestra. Il mare che sa placare qualsiasi tumulto dell'animo, che nella sua profondità e vastità sembra quasi invitare alla riflessione, estendendosi fino all'orizzonte, e oltre. Il mare così imponente, maestoso, terrificante nella sua furia. 
Che fortuna hanno le persone che si sono, anche solo per una volta, sedute la sera in riva al mare, osservando lontano, senza dover posare lo sguardo su nulla di preciso! Che fortuna che hanno avuto le persone che hanno, almeno una volta, assistito alla furia del mare, durante una mareggiata, quando l'intera massa dell'acqua si muove, si sposta all'unisono, attaccando la costa come se fosse il suo più acerrimo nemico, innalzando la sua gloria bianca fino al cielo, urlando tutta la sua rabbia insieme al vento!

Il mare è un mondo vivo.
Lo sa bene chi vive di mare. Lo sa bene chi, come me, è stato cresciuto da una persona innamorata del mare. In realtà io non amo fare lunghe immersioni, anzi per essere sinceri non mi piace nemmeno bagnarmi. Adoro però fare fish-watching, specialmente lungo le dighe e gli scogli, dove i piccoli pesci coloratissimi guizzano e vivono, dove le bavose, le alghe, le spugne e i piccoli spirografi vivono insieme, dove è più chiaro che tutti dipendono l'uno dall'altro. Ma più di ogni altra cosa mi piace osservare il mare nel suo insieme, come se fosse una cosa sola, un grosso enorme essere, che vive. Perché il mare in effetti vive, muta con il mutare della situazione esterna, si adegua alle informazioni e alle influenze che riceve. 
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Ne sono un esempio le recentissime "invasioni" delle Velelle spiaggiate. Questi piccoli animali, simili alle meduse, che sono a loro volta delle comunità di organismi ognuno specializzato in una funzione diversa, hanno bisogno di temperature calde e acqua pulita. Vivono in gruppi sulla superficie dell'acqua trasportati dal vento e spesso in primavera ed in autunno finiscono a riva. Negli ultimi anni questo fenomeno è aumentato e mentre i più ottimisti sostengono che sia merito del fatto che l'acqua è meno inquinata, altri pensano che sia colpa dell'innalzamento della temperatura dell'acqua.
[Una curiosità sulle velelle: il loro colore tipicamente blu deriva da un pigmento, chiamato Astaxantine, che è....tipicamente rosso!! E' prensente nei micro-gamberetti di cui si nutre la velella (oltre che in animali come il salmone e il fenicottero) ma viene elaborato tanto da cambiare colore.]

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